Il Piercing dal punto di vista biblico

Brevi riflessioni su una pratica millenaria. Storia, attualità e rischi per la salute

La storia

Fin dai tempi più remoti, l’uomo ha agito sul suo corpo artificialmente, trasformandolo, marchiandolo o dipingendolo. Per tutti i popoli d’ogni epoca, razza e religione, l’aspetto fisico e i propri ornamenti “corporali” sono sempre stati un punto fermo di distinzione, un simbolo d’appartenenza a questa o a quella tribù, o ad una particolare carica occupata nell’ambito del gruppo oppure per ragioni religiose.

Intervenire per modificare il proprio corpo, per renderlo più attraente e importante, è una delle pratiche più antiche di cui siamo a conoscenza: dalle forme di adornamento come tatuaggi, sacrificazioni per scacciare spiriti maligni, marchi a fuoco e piercing, alle modifiche corporali estreme come l’allungamento del collo, dei lobi delle orecchie, il restringimento del giro vita, dei piedi del cranio, la circoncisione maschile e femminile, o la limatura dei denti. Sono queste alcune delle possibilità documentate di modifiche corporali che hanno, sia un fine estetico sia religioso.

Queste pratiche corporali trovano la loro collocazione solo in ambito pagane e non cristiane e spinte agli estremi, sono parte di esperienze spirituali ed emozionali molto forti, e possono rappresentare dei riti di passaggio “tribali”, con lo scopo di rendere una persona più forte psicologicamente, più sicuro e cosciente del proprio corpo riconoscibile nell’ambito del gruppo, e stanno a simbolizzare la vittoria dello spirito sul dolore fisico.

Dicono gli amanti del piercing: “Il nostro corpo ci appartiene , lo sentiamo, lo usiamo, lo viviamo e possiamo decorarlo, modificando quasi completamente a piacere. Se tutto ciò ci può sembrare da ”primitivi”, in senso negativo, da selvaggi, immorale o contro natura, per la nostra ipocrita cultura occidentale moderna, basta solo dare un’occhiata agli stravolgimenti che noi “civili” uomini moderni facciamo alla regole di madre natura: body building, steroidi, diete estreme, tinture, raggi UVA, chirurgia plastica, lifting, iniezioni di silicone, liposuzione, trucco, creme, permanenti, e chi ne ha più ne metta…A questo proposito vorrei dire che è assolutamente falso che il corpo ci appartiene!

“1Corinzi 6:19 E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi?”. Il corpo appartiene a Dio che ce lo ha dato perché noi lo usassimo con cura ed è contro natura pensare di deturparlo. Il corpo è un bene indisponibile per l’uomo e non ne può fare quello che gli pare. Qualsiasi menomazione, sfregio o altro è un’offesa a chi ci ha creato ed è un atto deprecabile di autolesionismo.

La banale affermazione, poi, che nel mondo si tradisce la natura in mille modi non potrà mai essere l’autorizzazione aggiungere a quei mille modi altri modi di tradire la natura e sentirsi a posto con la coscienza. Facciamoci male perché gli altri se ne fanno è davvero poco intelligente.

Dicono ancora: “La vera bellezza è solo negli occhi di chi guarda” il tatuaggio e, più in particolare il piercing, che si sta riscoprendo ai nostri giorni, è solo uno specchio che riflette la nostra urgenza di fermarci un attimo per guardarci dentro oltre che fuori: non tutti sono in grado di farlo e non tutti possono capirlo.

In questo senso l’arte corporale, i nostri tatuaggi o i nostri anelli al naso o in punti intimi del corpo, hanno tanto da dire: comunichiamo così il nostro desiderio di differenziarci dalla massa, dalla società, la nostra apertura mentale verso nuovi mondi, ed esprimiamo  in questo modo anche una protesta verso quella mancanza di valori, di spazi, di creatività e di magia che si riscontra nelle nostre moderne metropoli. (ricerca su internet)”.

Da quest’ultimo passaggio capiamo come per molti la cosiddetta “arte” del corpo è un modo per darsi un identità e per dare un senso più profondo alla propria esistenza.

Che rapporto con queste mode deve avere chi ha conosciuto Dio personalmente?
Intanto chiariamo chi sono quelli che hanno veramente conosciuto personalmente Dio. Hanno conosciuto personalmente Dio solo coloro che di fronte al messaggio di salvezza dai peccati annunciato da Gesù, il figlio di Dio, Dio incarnato, hanno confessato in preghiera a Dio il loro stato di peccatori ed hanno accolto Gesù nella propria vita come Salvatore ma anche come Signore, cioè come Colui al quale viene riconosciuta l’autorità di dire l’ultima parola su ogni scelta personale oltre che l’autorità di guidare la propria vita:

Giovanni 3:16 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. 17 Infatti Iddio non ha mandato il suo Figliuolo nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui.
1Giovanni 4:14 E noi abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figliuolo per essere il Salvatore del mondo.
Atti 10:36 E questa è la parola ch’Egli ha diretta ai figliuoli d’Israele, annunziando pace per mezzo di Gesù Cristo. Esso è il Signore di tutti.

Tutti quelli che pure affermano di credere in Dio ma hanno fatto di Dio un soprammobile spirituale nella propria vita, di fatto, non possono dire di averLo conosciuto personalmente e non possono definirsi dei veri credenti ma semplicemente delle persone con un non meglio identificato senso religioso, e sono ancora nei loro peccati.

Per queste persone il problema non è piercing si o piercing no, ma riconoscere e confessare i propri peccati, abbandonarli ed accogliere nel proprio cuore la presenza Spirituale di Gesù come il Salvatore ed il Signore per seguirlo, ubbidienti, nella nuova vita che Gesù apre davanti a loro.

Tornando la piercing…
Il mondo ogni tanto introduce delle nuove mode, mode che vengono prevalentemente proposte ai giovani, i quali non avendo nella maggior parte dei casi ancora raggiunto una propria maturità morale, fisica e spirituale, aderiscono ad esse un po’ per curiosità, un po’ sospinti dal bisogno di darsi un identità, un po’ attratti dal fascino, il più delle volte costruito ad arte, di qualcosa che sembra avere le carte in regola per soddisfare, a buon mercato direi, le proprie aspirazioni.

Il giovane credente, se tale è veramente, ha già soddisfatto pienamente tutte le sua aspirazioni; infatti egli ha un identità gloriosa; ha ricevuto il diritto di essere figlio di Dio – Giovanni 1:12;  è luce del mondo; è sale della terra – Matteo 5:13; è erede di Dio e coerede di Cristo, cioè è erede di tutto il creato Romani 8:17 e ancor di più…. è l’oggetto dell’amore costante del Creatore – Giovanni 3:16.

Questo ed altro ancora è l’identità del vero credente e non può essere più alla ricerca di un’altra identità che sarebbe per forza di cose fasulla nonché assolutamente insoddisfacente.

Il vero credente, inoltre, una volta definita la sua identità, si è incamminato, sicuro, sulla via della maturità spirituale, morale e fisica e sulla via “della piena conoscenza del mistero di Dio, cioè di Cristo nel quale tutti i tesori della sapienza e della conoscenza sono nascosti. Colossesi 2:1-3), in altre parole sta pian piano conoscendo tutto ciò che di vero e di davvero importante c’è da conoscere. Ha una divina curiosità che lo sospinge verso qualcosa di assolutamente elevato piuttosto che a ricercare e condividere riti mondani e senza senso.

Questo non vuol dire che al giovane credente non accada di sentirsi attratto dalle mode del momento, solo che esso, a differenza del non credente, è chiamato ad esaminare ogni cosa alla luce della volontà di Dio.
Chi non ha Dio, non da nulla in cambio delle sue scelte, perché è ancora alla ricerca di risposte e di se stesso; il credente, invece, molte volte rischia di dare la sua identità in Dio, in cambio dei suoi capricci frutto delle seduzione del peccato.

Poniamoci adesso 2 domande:
1) Nella Bibbia ci sono dei riferimenti relativi a questo tema?
2) Il piercing è contro la volontà di Dio e se si, perchè?

RISPOSTE
1^ domanda:
I passi Biblici nei quali troviamo dei riferimenti, diretti, al tema sono:
Levitico 19:26-28 Non mangerete nulla che contenga sangue. Non praticherete alcuna sorta di divinazione o di magia. 27 Non vi taglierete in tondo i capelli ai lati del capo, né toglierai i canti alla tua barba. 28 Non vi farete incisioni nella carne per un morto, né vi stamperete segni addosso. Io sono l’Eterno;
Deuteronomio 14:1 Voi siete i figliuoli dell’Eterno, ch’è l’Iddio vostro; non vi fate incisioni addosso, e non vi radete i peli tra gli occhi per lutto d’un morto;
Geremia 16:6 Grandi e piccoli morranno in questo paese; non avranno sepoltura, non si farà cordoglio per loro, nessuno si farà incisioni addosso o si raderà per loro;
….altri dello stesso tenore.

In questi passi troviamo il divieto divino a praticare incisioni sul corpo. Questo divieto se è vero che era riferito alle occasioni di lutto non vuol dire che era possibile farlo in altre occasioni come vedremo più avanti.

2^ domanda) Il piercing è contro la volontà di Dio e se si, perché? Si, ogni segno indelebile, tatuaggio, piercing (letteralmente perforazione) o altro, è contrario alla volontà di Dio!

Qualcuno potrebbe ipotizzare che essendo il divieto riferito ad occasioni di lutto, al di fuori di quelle occasioni, i segni e le incisioni erano consentite, ma chiediamoci, qual era la ragione di questo Divieto? Il versetto 26 di Levitico 19 vieta agli Israeliti di praticare divinazioni e magie e subito dopo di non incidersi.

Da questo siamo informati che le incisioni ed i tatuaggi erano presso i popoli, il cui territorio Dio dava a Israele, delle pratiche divinatorie e magiche ed è per questo che conclude il paragrafo con “Io sono l’Eterno”.

Le incisioni ed i tatuaggi, spesso nei popoli pagani, erano segni di appartenenza al proprio dio oltre che essere tradizioni legate a rituali mistici che pretendevano di scacciare gli spiriti maligni. Per questo motivo per gli Israeliti incidersi sarebbe stato un grave atto di idolatria.

Un altro motivo, che non ha nulla a che vedere con tradizioni pagane più o meno mistiche, per cui Dio disapprova questo genere di cose, è che l’incisione sul corpo è uno sfregio indelebile che deturpa il corpo ed offende il padrone di tale corpo, che non è l’uomo, bensì Dio, non appartenete a voi stessi” 1^ Corinzi 6:19.

Nessun uomo ha il diritto di sfregiare l’opera di Dio, “Glorificate il Signore nel vostro corpo” 1^Cor. 6-20“Ciascuno di voi sappia possedere il proprio corpo in santità ed onore” 1^ Tess. 4-4.

L’unica incisione consentita, anzi, obbligatoria, era la circoncisione, in quanto tale segno indelebile dichiarava l’appartenenza di un uomo al popolo eletto, ed era figura profetica dello Spirito Santo che più avanti avrebbe segnato indelebilmente tutti i figli di Dio – il popolo di Dio – Romani 2:25-29.

E nei tempi moderni?
Arrivando ai giorni nostri, pur rimanendo sempre valido il principio secondo il quale nessun uomo ha il diritto di sfregiare l’opera di Dio, possiamo individuare altre motivazioni che rendono tale scelta non compatibile con la volontà divina.

Tali motivazioni si trovano a monte della scelta del piercing e non sono più motivazioni legate alla cura del corpo o all’origine mistica-pagana di tali pratiche, ma al perché di tale scelta. Sono motivazioni che devono essere ricercate nel cuore insoddisfatto di queste persone.

Perché molti giovani oggi sono attratti da questa moda? Cosa li spinge a deturpare il proprio corpo? Vanità? Bisogno di distinguersi? Ricerca di considerazione? Necessità di conformarsi alla moda del momento? Semplice soddisfazione di un capriccio? Tutte motivazioni queste che non trovano neanche l’ombra dell’approvazione divina, ne lo glorificano, ne producono un utile per gli altri, ne per se stessi.

Chi ha conosciuto personalmente Dio ha un’altra missione da compiere, un altro compito da svolgere nella società, un compito glorioso, che non è quello di svilire la propria dignità dietro capricci insulsi e privi di ogni gloria, ma come dice l’apostolo Paolo (Romani 12:1-2): “Presentate i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, accettevole a Dio…..e non vi conformate a questo secolo”, in altre parole, vivete la vostra vita interamente dedicata alla ricerca ed alla realizzazione di ciò che è alto e superiore……questa è la buona santa accettevole e perfetta volontà di Dio.

Se dunque voi siete stati risuscitati con Cristo, cercate le cose di sopra dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Abbiate l’animo alle cose di sopra, non a quelle che son sulla terra (Colossesi 3:1-2).

Giusto per sapere qualcosa di più circa i danni che queste pratiche producono al corpo…non nostro

Danni fisici prodotti dal piercing
I rischi del buco Allergie, infezioni ma anche tetano, epatite e Aids. Se non si sta attenti, la moda del momento può trasformarsi in un vero calvario.
Il dolore: all’orecchio, al sopracciglio, al naso, alle labbra, alla lingua, ai capezzoli, all’ombelico, ai genitali. I piercing dipendenti soffrono: quando si fanno bucare, ma anche successivamente per l’insorgenza d’infezioni varie.

L’allarme giunge da Rotterdam, dove recentemente si è svolto il Congresso europeo sulle malattie del fegato. Troppa superficialità accompagna spesso il “rito del buco” e le conseguenze possono essere anche molto gravi. L’elenco è lungo.

Partiamo dagli effetti collaterali meno drammatici: per esempio, l’allergia da contatto ai metalli inseriti. Oltre al titanio, nobio, oro 18 carati, qualcuno usa leghe che contengono nichel: i rossori e i pruriti hanno il sopravvento. Se poi il monile è applicato in zone di frizione (come sull’ombelico) possono spuntare infiammazioni e infezioni con pus.

Clip alla lingua? A forza di giocarci è facile scheggiare i denti, ma si può anche avere difficoltà nel parlare e perdita di sensibilità: se poi la lingua si gonfia, diventa difficile respirare e mangiare. Ma certo queste sono sciocchezzuole per chi si sottopone senza esitazione alla pratica del piercing, incurante del dolore che provoca l’inserimento del monile. Allora proviamo con il tetano: il metallo se non è puro può arrugginirsi, con conseguenze facilmente immaginabili.

Un segnale d’allarme che l’operazione non ha avuto esiti positivi è l’ingrossamento e l’arrossamento delle ghiandole attorno alla zona martoriata: qui bisogna intervenire di antibiotici e la prognosi alle volte può essere molto lunga.

L’orecchino inserito nelle zone dove c’è la cartilagine (quindi in punti in cui scorre poco sangue, come il naso) significa facilitare contagi che, non bloccati dai globuli bianchi, persistono nel tempo. Ancora troppo poco? A questo punto non ci resta che parlare di Aids ed epatite B e C.

Il virus dell’epatite può insinuarsi in noi facendo diventare la patologia cronica, degenerando in alcuni casi in cirrosi e cancro del fegato. Per l’Aids immaginiamo non serva aggiungere nulla. Entrambe queste malattie sono generate dalla mancanza di igiene e dalla promiscuità degli ambienti in cui viene praticato il piercing. Come si dice: “uomo avvisato, mezzo salvato.

Anche se speriamo che nessuno che affermi di essere un vero credente ceda a queste tentazioni pensando di avere anche l’approvazione di Dio, ed anche se riteniamo tale pratica assolutamente dannosa sia al fisico che allo spirito, non vogliamo esimerci dal dare, a quanti si vogliono fare del male, delle indicazioni che potrebbero ridurre i rischi di infezioni ecc… .

Sapendo che sono un popolo di “duri”, che non si spaventa facilmente, consigliamo almeno di affidare la loro pelle, non solo in senso metaforico, ad un “piercer” professionista.

Come si riconosce? Innanzitutto dalla sensazione visiva che si prova entrando nel suo studio, poi deve essere in possesso di una certificazione rilasciata dall’Azienda sanitaria locale e distribuire ai clienti un memorandum sulle precauzione da prendere. Ovviamente è necessario che sterilizzi gli attrezzi del mestiere, usi guanti di lattice e aghi monouso. Insomma, un po’ come fa qualsiasi dentista…..

….ma sono certo che voi, cari lettori credenti, non avrete bisogno di questi consigli….perché:  “voi siete una generazione eletta, un real sacerdozio, una gente santa, un popolo che Dio s’è acquistato, affinché proclamiate le virtù di Colui che vi ha chiamati dalle tenebre alla sua meravigliosa luce;(1Pietro 2:9)”;

 “siete una generazione santa!  affinché siate irreprensibili e schietti, figliuoli di Dio senza biasimo in mezzo a una generazione storta e perversa, nella quale voi risplendete come luminari nel mondo, tenendo alta la Parola della vita… (Filippesi 2:15)”.

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