Come sta la casa?

Perciò chiunque ode queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo avveduto che ha edificata la sua casa sopra la roccia. E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato e hanno investito quella casa; ma ella non è caduta, perché era fondata sulla roccia. E chiunque ode queste mie parole e non le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo stolto che ha edificata la sua casa sulla rena. E la pioggia è caduta, e son venuti i torrenti, e i venti hanno soffiato ed hanno fatto impeto contro quella casa; ed ella è caduta, e la sua ruina è stata grande. Ed avvenne che quando Gesù ebbe finiti questi discorsi, le turbe stupivano del suo insegnamento, perché egli le ammaestrava come avendo autorità, e non come i loro scribi. Matteo 7:24-28

Pensavo a questo passo dei vangeli; alla tempesta che investe la casa e la prova, e mi sono detto: quale tempesta è più perfetta di questa che sta attraversando le nostre vite in questo momento? …e non finisce qui…

Certo abbiamo avuto varie tempeste nella vita, diciamo personali, famigliari, ma questa è una tempesta mondiale, che riguarda tutte le famiglie della terra, che influenza ed influenzerà il futuro prossimo di tutti. È una signora tempesta che si sta abbattendo contro la nostra casa. Così mi sono chiesto…come sta la nostra casa?

Questo passo è posto al termine del sermone della montagna. Gesù dopo aver dato ai suoi preziosi insegnamenti per una vita cristiana vera e vissuta nell’amore, quello alto, lascia questo ultimo insegnamento.

È come l’interrogazione finale. Spiega in che modo tutto quello che i discepoli hanno ascoltato potrà essere veramente utile e produttivo di benedizioni durature e capaci di superare tempeste poderose e distruttive…forse come quella che si sta abbattendo su questo povero mondo confuso e spaventato. La nostra casa sta reggendo?

Alcuni elementi importanti di questo discorso conclusivo:
1. A chi è rivolto questo messaggio? A tutti quelli che ascoltano la parola di Dio.

2. Mettere o non mettere in pratica. Questo definisce quanta fiducia diamo a chi ci chiede di fare qualcosa, in questo caso a Gesù.

3. Edificare. Tutti e due i personaggi di questo racconto hanno edificato. Entrambi quindi hanno speso energie, denaro e ingegno per edificare la casa.

4. Avveduto o Stolto. Questo è determinato dal fondamento scelto: roccia o sabbia. Questo è il cuore del discorso. Roccia o sabbia sono in relazione al mettere o non in pratica gli insegnamenti di Gesù.

Roccia o sabbia hanno 2 significati:
1. La fiducia che abbiamo posto, o no,  in Gesù e nei suoi insegnamenti.
2. Riguarda il mettere in pratica tali insegnamenti. Se consideriamo che ha edificato la casa anche chi non mette in pratica, allora comprendiamo che questo mettere in pratica che ci chiede Gesù non è tanto un ubbidire alla richiesta di fare o non fare, ma di come e perché lo facciamo e quale sentimento ci anima nel fare.

Tutto il sermone sul monte combatte l’ipocrisia religiosa dei farisei. Il fare formale e con sentimenti che non vanno oltre l’obbligo, la realizzazione di obiettivi personali, l’esibizionismo e la sterile pratica religiosa fine a se stessa.
Mentre per tutto il sermone sul monte troviamo che Gesù vuole che il motore della nostra vita cristiana sia qualcosa di molto più profondo e nobile.

Per cui, la roccia ci parla della fiducia che Gesù ci chiede di riporre nella sua parola, ma anche ci indica cosa deve mettere in pratica le sue parole: l’amore di Cristo che opera attraverso i nostri cuori purificati e consacrati – 1^ Corinzi 13. Questo è il fondamento sicuro e solido sul quale costruire il nostro rifugio, la nostra casa.

La sabbia al contrario, da un lato dichiara la nostra incredulità alle parole di Gesù, per cui è vero che edifichiamo, ma lo facciamo senza convinzione, edifichiamo perché la nostra religione ci dice che va bene così o perché una volta ci credevamo con più convinzione ed ora ci è rimasta l’abitudine, a volte, di compiere azioni cristiane. Dall’altro lato, invece, la sabbia indica anche cosa muove, quali sentimenti animano il nostro mettere in pratica le parole di
Gesù. Tanti sono i sentimenti che investono quelli che edificano sulla sabbia, ma nessuno è quello giusto. Se non è l’amore di e per Cristo che opera per mezzo nostro allora tutto quello che facciamo è inutile.

Un mondo senza l’amore perfetto di Dio c’è già. Un mondo con buoni sentimenti umani anche. Non c’è alcuna ragione perché noi proponiamo loro una versione religiosa di ciò che il mondo ha già.
Per cui se il nostro amore non supera quello che il mondo sa darsi, a nulla valgono tutti i nostri sforzi. Il mondo non ci riconoscerà come figli di Dio, e ahimè, anche Dio farà molta fatica a riconoscere noi come suoi figli.

Il nocciolo di tutto il sermone sul monte, la frase chiave per capirlo e capire cosa Gesù vuole per e dalla sua Chiesa, dal suo popolo inviato in missione per tutte le vie del mondo a proclamare la buona nuova di un regno di pace e di vita e di gioia e di liberazione dal peccato è:

“ se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei…non entrerete
nel regno dei cieli”.

Noi siamo di tanto speciali quanto speciale è lo Spirito Santo con il quale siamo stati suggellati; proprio non possiamo somigliare alla mentalità, alle usanze, ai valori di questo mondo.

Arrivano le tempeste, la casa reggerà? Vrss. 25+27 “cade la pioggia, vennero le inondazioni, soffiò il vento ecc… .

– Un mondo turbolento, seduttore e precario che si abbatte sulle nostre certezze e sicurezze;
– Una condizione umana fatta di sofferenze, delusioni, tradimenti, incapacità,
debolezze, che vorrebbe ci arrendessimo abbandonando la nostra fede in Dio.
Quante tempeste si possono abbattere sulla nostra casa. Quante aggressioni possiamo subire da parte di Satana. Cosa succederà alla nostra casa, Resisterà o crollerà? Il crollo non necessariamente potrebbe avvenire in questo tempo terreno, ci sarà un giorno in cui Dio proverà ciò che abbiamo edificato (1^ Corinzi 3:10-15).
Possiamo dire anche noi come disse Paolo nei suoi ultimi giorni? “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa, ho conservato la fede….mi aspetta la corona della giustizia (2^ Timoteo 4:7-8) ?

Cosa possiamo dire noi? Dove stiamo costruendo? Con quale spirito e con quali sentimenti stiamo costruendo? Cosa accadrà il giorno della tempesta…oggi? Il Signore ci avverte di queste tragedie perché non vuole che questa possa essere la nostra personale esperienza. Infatti, l’ideale sarebbe non dover aspettare le tempeste per vedere se la nostra casa reggerà o crollerà, ma anzi, dobbiamo fare per tempo una attenta analisi per scoprire lo
stato della nostra casa spirituale.

Esaminiamo umilmente e con uno spirito di preghiera (Salmo 139 – Salmo 25 ecc..) la nostra casa; il Signore, che è buono, ci illuminerà circa la solidità o meno di ciò che abbiamo costruito.
– Chiediamogli di aiutarci a costruire sulla roccia aumentandoci la fede;
– Chiediamogli di aiutarci a costruire sulla roccia, insegnandoci l’amore
suo per poi compiere la sua volontà come Lui si aspetta.

Facciamo nostra la preghiera di Paolo per gli Efesini (Efesini 3: 14-21).

Vrss. 28-29: Lasciamoci stupire anche noi dall’autorità che hanno gli insegnamenti di Gesù e riconosciamoli come molto più alti di qualsiasi altro insegnamento e…SEGUIAMOLI.

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