Il Cristiano e la discoteca

Poniamoci una domanda che potrebbe sembrare un po’ curiosa o addirittura fuori luogo: può un vero cristiano frequentare le discoteche e sentirsi pienamente approvato da Dio?

Introduzione
Il buon esempio che solo il Credente può dare, potrà far sentire l’uomo peccatore ben distante dalla volontà di Dio. Ma per far si che ciò avvenga, occorre ricevere saggezza da Colui che solo la può dare ( Pr 9:10, 2:6 ).

Il Credente è chiamato ad ascoltare i comandamenti del Signore e ad onorarlo con l’ubbidienza, con le primizie (Pr 3:9), con ciò che ha. Sarà proprio nella misura in cui si vorrà compiere la volontà del Signore che si giungerà ad un reale compimento di essa e ad un compiacimento del Signore nei nostri confronti. Ricordiamo che Compiacimento = Benedizioni ( Dt 30:9, 2Cr 26:5, Es 23:25, Sl 115:13 ).

Iniziamo…

1. Fidarsi Della Parola di Dio….Un Principio indiscutibile !

In realtà, su un argomento come questo, come anche su tanti altri argomenti, non ci sarebbero molti commenti da fare o troppi giri di pensieri e studi. Dovremmo più che altro imparare a prendere la Parola del Signore quale essa è veramente, per la sua categoricità nel riferirci la volontà di Dio.

È scritto: “Darò loro un solo cuore, una sola via, perché mi temano per sempre per il bene loro e dei loro figli dopo di loro.” Geremia 32:39. Il Signore ci da una sola via, siamo noi a dover cercare di rimanere attaccata ad essa. In più, sappiamo che la parola è chiara, comprensibile a tutti, mediante essa il semplice trova saggezza (Sl 19:7, 2 Cr 1:13 ).

Dobbiamo temere la Parola del Signore, temere i Suoi insegnamenti e sentirci responsabili del messaggio che riceviamo. Dobbiamo fidarci completamente di quello che è scritto in essa e ubbidire per il nostro bene. Questo non può portare altro che benefici . Spesso però facciamo i sordi (Is 43:8 ) ed anche pretendiamo che Dio ci faccia del bene.

Camminando in questo modo stolto, non dobbiamo meravigliarci se poi la nostra vita è un susseguirsi di insuccessi senza benedizioni del Signore(Gb 30:26). Piuttosto ascoltiamo l’invito che Gesù stesso ci da, invitandoci a non fare orecchie da mercante. C’è da dire, che nonostante la nostra stoltezza, il Signore, nella Sua misericordia è pronto a sostenerci, liberarci e salvarci se veramente desideriamo il suo perdono .

Ubbidire, anche se ci è difficile o incomprensibile capirne il motivo, è un gesto di fiducia e di amore nei confronti del Signore. Con l’ubbidienza noi esprimiamo: senso di appartenenza a Lui, consapevolezza che la Sua Parola è Verità assoluta, sottomissione alla volontà divina. L’ubbidienza ci rende più uniti a Lui migliorando il legame. Questa piena fiducia ed ubbidienza nella Parola del Signore di certo ci risparmierà un sacco di guai.

I precisi divieti della Parola e le Sue indicazioni
Nella Bibbia, sono evidenti diversi versetti che utilizzeremo durante il percorso della nostra meditazione. Essi non dicono chiaramente di “ non andare in discoteca” ma lo si può dedurre esplicitamente.

Romani 12:2 “E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.”

Magari cerchiamo di negarlo a noi stessi, ma se preferiamo andare in certi posti è perché vediamo lo sfreno delle persone che ci vanno “regolarmente” o magari siamo curiosi di scoprire queste realtà così lontane da Dio.

Regolarmente non è un termine che ho scelto a caso, in quanto nonostante la frequenza con la quale le persone si recano in quei posti, alla fine non rimane loro nulla. È tutto un cercare di afferrare il vento ( Ec 1:14), cioè non risolvono nulla.

Il loro misero tentativo di ricerca della felicità fallisce. Quindi, questo li porta a frequentare quei posti per poter vivere, anche se per poche ore, una gioia, un brivido e uno sfreno. La loro gioia sarà falsa, effimera, non albergherà profondamente in loro.

Spesso ci sentiamo addirittura in imbarazzo nel dire che non frequentiamo quei posti, ci sentiamo in difetto, diversi, non simili agli altri che ci circondano, in altre parole “non conformi a questo mondo”. Con sottigliezza, quindi, tendiamo a conformarci a questo mondo cosi lontano da Dio( Pv 15:29, Is 1:14).

Non a caso abbiamo l’invito dell’Apostolo Paolo, che ci chiama a non seguire la scia lasciata da quest’uomo mondano così peccatore.

C’è da dire che, poi, questi posti sono anche pericolosi, perché sorridendo sorridendo, si tende a bere qualche bicchiere di troppo, oppure, addirittura si fa libero uso di sostanze stupefacenti.

Ecco allora la constatazione che troviamo in Pv 14:13: Anche nel riso il cuore può essere nell’afflizione, e la gioia stessa può finire nel dolore. Spesso ci si rifugia in quei posti proprio per cercare di sfuggire dalla tristezza che ci inonda tutto il giorno. Ma tutto ha breve durata. Solo nel Signore v’è la gioia e la pace ( 1Cr 16:27, 16:33, Sl 4:7, 16:11, 21:6, 119:24, 119:162, 126:3, Nm 6:26, Gd 6:23, Sl 4:8, Gb 25:2, Pr 3:17).

Se ci sentiamo in imbarazzo mentre siamo in quei posti è cosa buona. Vuol dire che lo Spirito Santo che è in noi ci sta parlando e ci dice che “possiamo sentirci a nostro agio solo col Signore”. Questa è una cosa che personalmente sento molto.

Giona 2:9 “Quelli che riguardano alle vanità bugiarde abbandonano la fonte stessa della loro grazia”.
Ricercare determinati ambienti, può portarci anche a diventare schiavi degli stessi. Così facendo, si tende a dare priorità a quegli ambienti ed a certe occasioni (tra le quali non escludo i compleanni) di festa mondana, piuttosto che trascorrere del tempo nella meditazione personale o nel frequentare la propria assemblea d’appartenenza. Rischiamo, quindi, di far diventare questi posti i nostri idoli che lentamente prenderanno il sopravvento sino ad occupare il posto che solo il Signore dovrebbe avere nella nostra vita.

Ma la constatazione che ritroviamo in Giona, ci dona di comprendere quanto grave sia l’onorare e prestare attenzione a degli idoli, tra latro così effimeri, e quanto questo possa distogliere lo sguardo dalla grazia che il Signore ci manifesta.

Infatti, è proprio non perdendo di mira la Sua grazia che si potrà vivere una vita più stretta alla conoscenza e all’amore del Signore.
Non vergogniamoci dell’evangelo e di fare ciò che esso insegna, perché tutto è stato scritto per il nostro bene ( Rm 1:16 ).

Non perdiamo mai l’obbiettivo principale. L’Apostolo Paolo poteva dire ai “Ma quanto a me, non avvenga mai che io mi vanti all’infuori della croce del Signor nostro Gesù Cristo, per la quale il mondo è crocifisso a me e io al mondo. In Cristo Gesù, infatti, né la circoncisione, né l’incirconcisione hanno alcun valore, ma l’essere una nuova creatura.”( Gl 6:14-15) . Perché allora non puntare a poter dire lo stesso??

2 Corinzi 6:14 “Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c’è tra la giustizia e l’iniquità? E quale comunione c’è tra la luce e le tenebre?

Noi, che siamo Luce del mondo (Mt 5:14), portatori di esempio di giustizia tra gli uomini, non possiamo avere alcun rapporto con l’iniquità, con il buio.
Le tenebre della notte s’ incontrano mai con il sole del giorno? La risposta è scontata. In tal modo, noi dobbiamo appartarci dalla meschinità e scelleratezza di questo mondo. A voi le personali riflessioni, facendo riferimento alla propria condizione spirituale.

1 Corinzi 5:11 “Ma ora vi ho scritto di non mescolarvi con chi, facendosi chiamare fratello, sia un fornicatore, o un avaro o un idolatra, o un oltraggiatore, o un ubriacone, o un ladro; con un tale non dovete neppure mangiare”.

Con questo passo possiamo notare, ancora, il chiaro invito a non mescolarci con la pattumiera di questo mondo, a non identificarci in esso, a non oltraggiare il nome che portiamo per sozzure mondane. Addirittura, la forte affermazione a non sederci neppure a tavola con loro. Che affermazioni pesanti e forti. Smuovono le nostre vite come niente. Non limitiamoci però ad essere solo ascoltatori della Parola ma facitori (Gc 1:22). Ora il principio Biblico è ben noto, a voi la decisioni di ubbidire oppure di ignorare il tutto.

Di certo, non è possibile nemmeno cercare di contestualizzare il versetto in questione in un altro periodo storico antico. La Parola è per ogni tempo ( Is 40:8, 1 Pt 1:25 ), in più, se applicassimo questo versetto al giorno d’oggi, ne noteremmo la fantastica attualità.

2 Timoteo 2:22 “Or fuggi le passioni giovanili, ma persegui la giustizia, la fede, l’amore e la pace con quelli che con cuore puro invocano il Signore.”
Ancora un chiaro invito a fuggire le tentazioni che quotidianamente ci assalgono.

Da questo versetto impariamo a non fare affidamento sulla nostra forza, poiché la carne è debole e desiderosa di peccato(Mt 26:41, Mc 14:38) .
Dobbiamo evitare completamente le tentazioni, fuggire da esse, mai rischiare lo scontro aperto. Vedremo, che la nostra forza si manifesterà nella misura in cui cercheremo di non avere nulla a che fare con il peccato.

Evitiamo di farci pericolose concessioni. Esse sono presagio di peccato. Non crediamo che il non fare un gesto sbagliato ci possa salvare, ma basta solo il desiderio di volerlo fare a macchiarci di peccato. Ricordiamo, che il peccato parte principalmente dalla mente, e come un veleno si spande nella fragile carne di cui siamo fatti.

Ecclesiaste 1:14,17 “Io ho visto tutte le cose che si fanno sotto il sole, ed ecco tutto è vanità e un cercare di afferrare il vento…E ho applicato il mio cuore a conoscere la sapienza, come pure a conoscere la follia e la stoltezza; e ho compreso che anche questo è un cercare di afferrare il vento.”

Tutte cose mondane, come ricercare compagnie sbagliate con le quali andare in discoteca, o recarsi con i credenti in determinati posti sono indice di Vanità.
Non ricerchiamo la mentalità del mondo in quanto essa è malvagia, condizionata dal peccato. Ricerchiamo piuttosto il rinnovamento della mente (Ef 4:22-23). Cerchiamo di essere Santi a tutti gli effetti. Non contaminiamoci con il peccato che così facilmente ci viene proposto.

Ecclesiaste 12:1 “Ma ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: «Non ho in essi alcun piacere”.

Il libro dell’ Ecclesiaste è veramente una fonte inestinguibile di precetti, incoraggiamenti, esortazioni. È un libro in grado di farti sobbalzare dalla sedia.
Guardiamo al nostro Creatore e non sprechiamo la nostra breve vita in cose delle quali potremmo pentirci o sentirci in colpa. Sfruttiamo l’intelligenza che il Signore ci ha donato, perché vivere mediocremente da Cristiani è veramente cosa da stolti. Di certo il Signore ci parlerà, facendoci sentire mancanti.

Perciò, per evitare tutto questo, concentriamoci intensamente sul Signore. Altrimenti saranno dolori e pianti, perché certe occasioni ci tentano e ci portano a sbagliare anche in modo irreversibile. Certi sbagli poi, rischiamo di portarceli dietro per tutta la vita. In questo, anche l’invito dal Salmo 119:9 “Come può un giovane rendere la sua via pura? Custodendola con la tua parola.”

Romani 13:13-14 “Camminiamo onestamente, come di giorno, non in gozzoviglie ed ebbrezze, non in immoralità e sensualità, non in contese ed invidie. Ma siate rivestiti del Signor Gesù Cristo e non abbiate cura della carne per soddisfarne le sue concupiscenze.”
Ricordiamoci che Lui è l’unico a sapere ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Egli lo sa più di noi stessi, perché guarda oltre ciò che invece i nostri poveri limitati occhi possano vedere.

Ponendo piena fiducia sull’Immutabilità del Signore, possiamo anche affermare che con il tempo, riguardo le cose che stiamo trattando, Egli non ha cambiato idea. Anzi, credo che oggi più che mai Egli voglia metterci in guardia.

La musica che si ascolta in discoteca
In locali come le discoteche, è possibile ascoltare musica House, dance, ecc.. Un tipo di musica assordante, spesso con parole delle quali non capiamo nemmeno il significato, oppure anche se lo si conosce bene, ed il significato di tali parole è malvagio, ascoltiamo comunque o addirittura ci abbandoniamo alla danza.

La musica in oltre, è concepita e studiata anche in modo da turbare e condizionare la psiche umana, portando l’uomo stesso a ballare, commuoversi, eccitare, innervosire. Non per niente oggi ci sono nuove terapie nelle quali si fa uso della musica: musico-terapie.

La danza
Mi dichiaro contrario alla danza che la società odierna propone. Sono favorevole, al contrario, al tipo di danza che la Bibbia ci presenta. Mi spiego meglio.

Oggigiorno la danza è uno strumento con il quale allenare il proprio corpo, con il quale sfogarsi, con il quale esprimere angoscia ricorrendo anche a richiami alla sessualità. Possiamo quindi già constatare la necessità che ha il Credente di evitare certe occasioni di caduta nelle quali la danza mondana le fa da padrona.

In contrapposizione, abbiamo la danza Biblica. essa, come possiamo vedere i tanti passi   ( Sl 30:11, 149:3, 150:4, Gr 31:13, Es 15:20,ve ne sono altri) la riscontriamo in momenti di gioia.

Essa è sempre associata alla gioia e non a danze dimostranti tristezza, sensualità o sentimenti frustranti come invece la danza odierna offre. Poteva essere anche impiegata nei matrimoni, probabilmente per festeggiare il compimento di un comandamento di Dio e la nascita di una nuova famiglia.

Perché sono contrario?
Perché come possiamo ben notare, questo tipo di danza, era un modo per esprimere una gioia e gratitudine al Signore già presenti nel cuore e non era un mezzo con il quale giungere ad essa.

Evitiamo di danzare inutilmente e con sbagliati scopi, le conseguenze potrebbero essere amare come quelle di Israele quando danzò dinanzi al vitello d’oro ( Es 32:19, 33:4-6).

Le bevande, l’alcol…
Nelle discoteche o simili, è risaputo che si faccia ampio uso di alcolici e sostanze stupefacenti. Spesso mi è capitato di stare con compagnie che prima e dopo una cena passavano per tutti i bar della zona per bere un bicchierino. Bevi qui, bevi li, e il gioco è fatto. Si perde la lucidità, la freschezza mentale viene meno, entriamo in uno stato di confusione.

Ora, sappiamo bene che già a mente lucida siamo propensi a commettere peccato, se poi perdessimo questa lucidità chissà cosa potremmo fare. È chiaro però, che già decidere di alzare il gomito è un grave peccato ( Gd 13:4, Pr 20:1, 23:20, Ef 5:8, Tt 1:7 ).

Ora, è l’eccesso che non deve esserci. Non dico di non bere affatto. Ma se sai di essere un soggetto che regge poco l’alcol, magari ti basta un bicchiere per dare già i numeri, beh allora fermati a metà bicchiere. Non farti prendere dal desiderio di bere ancora. Non ne hai bisogno. Un bicchiere tira l’altro così come un peccato tira un altro peccato. Non vergogniamoci di essere umiliati dagli altri per via della nostra fedeltà alla Parola.

L’alcol ci rende vulnerabili, ci porta alla nudità spirituale, mentre noi dobbiamo puntare a rivestirci dello Spirito Santo. Non rischiamo, fuggiamo le tentazioni (2 Tm 2:22).

Ho sentito persone dire che, così come Gesù stava in mezzo ai malfattori e ai peccatori, così anche noi dobbiamo prendere esempio da Lui. Credo sia un’enorme giustificazione che , con temi Biblici, vogliamo che giustifichi un desiderio carnale.

Non cerchiamo di far dire alla Bibbia ciò che invece non dice. Ancor di più, il paragone che si fa con il Signore Gesù è assolutamente errato. Egli era perfettamente uomo e perfettamente Dio. Come uomo è stato soggetto a tentazioni di ogni genere, ma come Dio Egli era al di sopra del peccato. Non per niente Egli è stato Colui che ha sconfitto il peccato e la morte con il Suo sangue.

Prima di doverci paragonare a Lui, aspettiamo di somigliarli un pò di più. Noi siamo deboli, Egli è Dio.
Se ci sentiamo a disagio nel stare con tipi di compagnie come quelle citate prima, è cosa buona.
Se sappiamo che la birra ci fa girare la testa.. evitiamola! abbiamo a disposizione altre bibite non alcoliche o meno alcoliche. Se pecchiamo quando siamo sobri figuriamoci da ubriachi.

Non commettiamo l’errore di pensare di sfruttare occasioni come feste in discoteca, serate pazze, come opportunità per parlare agli altri del Signore. Tutto ad un tratto ci scopriamo evangelisti premurosi. Ebbene, non è possibile poter parlare del Signore in posti dove la musica è assordante, dove l’alcol è padrone, dove si pensa a ballare e a scadere anche in discorsi volgari. In quei posti siamo più portati noi a cadere nella tentazione piuttosto che essere buoni esempi.

Se ci teniamo così a parlare agli altri del Signore, possiamo farlo a scuola, sul posto di lavoro, in famiglia, insomma in quei posti che non possiamo evitare. Puntiamo prima di tutto ad essere di buon esempio proprio in questi posti.

Ci si può divertire e stare bene anche in altri posti e in altri modi
Noi, in qualità di Credenti, se è questo che siamo veramente, non abbiamo il bisogno di mischiarci al mondo. Tutto ciò di cui abbiamo bisogno lo troviamo nel Signore e nella comunione fraterna(Fl 4:19).

Ricordiamo che i primi Credenti passavano molto tempo insieme. Di certo più di quanto ne passiamo noi. Eppure essi stavano bene insieme, e crescevano nella comunione ( At 2:42 ).

Quale era il loro segreto? È senza dubbio deducibile che ciò che gli univa più di ogni altra cosa era il loro comune amore e attaccamento al Signore. Nella misura in cui essi, individualmente, erano in comunione con il Signore, erano in comunione con tutto il Corpo della Chiesa.

Leggendo questo passo At 2:44-46 “Or tutti coloro che credevano stavano insieme ed avevano ogni cosa in comune, E vendevano i poderi e i beni e li distribuivano a tutti, secondo il bisogno di ciascuno, E perseveravano con una sola mente tutti i giorni nel tempio e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme con gioia e semplicità di cuore”, notiamo che la loro costanza e il loro desiderio di servizio era indiscutibile e prioritario.

Il Signore li rendeva stabili nella fede e nella comunione.
Per dover passare così tanto tempo insieme, credo proprio che erano gioiosi, si amavano a vicenda e si ricercavano a vicenda.

Quale grande e bel esempio che questi credenti ci hanno lasciato, ma quale doloroso schiaffo morale per noi, quest’oggi, così lontani da questa realtà, così indifferenti gli uni gli altri.

Cosa fare ora ?
2 Corinzi 7:1 “Avendo dunque queste promesse, carissimi, purifichiamoci da ogni contaminazione di carne e di spirito. compiendo la nostra santificazione nel timore di Dio.”

Ricerchiamo: la purezza, la santificazione (sapendo che per essa Dio ricorrerà anche alla prova), l’allontanamento dal peccato, il distacco più totale dal peccato di questo mondo. Chiediamo al Signore di donarci di avere ribrezzo per il peccato. Ricerchiamo il timore di Dio . Temiamo il Signore, ricordando che Egli è il Dio delle retribuzioni ( Gr 51:56) e ci benedirà secondo le nostre opere.

1 Corinzi 10:13 “Nessuna tentazione vi ha finora colti se non umana, or Dio è fedele e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d’uscita, affinché la possiate sostenere.”

Grazie alla Parola, abbiamo la consapevolezza di essere in grado di poter resistere alla tentazione. Possiamo farlo sul serio (Fl 4:13). La via d’uscita, la nostra fonte di salvezza la ritroviamo sempre e comunque nel nostro Signore Gesù Cristo.

Sforziamoci, impegniamoci , cerchiamo di piacergli. La carne è debole, ma lo Spirito, se fortificato, può abbattere la tentazione.

1 corinzi 10:23 “Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa, ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa edifica.”

Possiamo anche recarci in posti come le discoteche, ma sapendo che il nostro desiderio deve essere quello di ricercare l’edificazione e la Pace del Signore, ritengo che quei posti siano i meno indicati per trovare tali cose. Ricordiamo ancora qual è il nostro obbiettivo.

Ascoltiamo la voce del Signore che parla in noi e ci dice esattamente cosa fare. Siamo noi poi a voler ignorare questa voce o a far finta di non sentire nulla. Possiamo mentire a noi stessi ma non a Dio.

Proverbi 28:5 “Gli uomini malvagi non comprendono la giustizia, ma quelli che cercano l’Eterno comprendono ogni cosa.”

Sentiamoci responsabili, ora che sappiamo ciò che è giusto fare agli occhi del Signore. Se ricerchiamo in verità il Signore, di certo faremo nostri questi principi ed essi ci accompagneranno per tutto il percorso della nostra vita. Egli costantemente ci mostrerà la strada che Lui vuole che percorriamo, basta desiderarlo. In questo Egli ci benedirà ( Sl 15:11).

Ecclesiaste 12:14 “Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto
ciò che è nascosto, sia bene o male”.

Ricordiamo che il Signore, dopo tutto, ci vede, ci conosce fino in fondo (Sl 139).
Egli ci punirà a dovere la dove avremo fatto orecchie da mercante.
Possiamo nascondere i nostri “innocenti ed eccezionali” sopralluoghi in discoteca all’uomo, ai credenti, ma a Dio non sfugge nulla. Egli vede, penetra con il suo sguardo di fuoco( Ap 1:14, 2:18 ), non potremo mai ingannarlo. Siamo presuntuosi solo nel pensare di poterlo fare. Raccoglieremo il frutto del seme che seminiamo.

Sofonia 2:3 “Cercate l’Eterno voi tutti, umili della terra che praticate la sua legge. Cercate la giustizia, cercate l’umiltà. Forse sarete nascosti nel giorno dell’ira dell’Eterno.”

Aggeo 1:5 “ Perciò ora dice l’Eterno degli eserciti: «Considerate bene il vostro comportamento!”

Se ci sentiamo in difetto, ora chiediamo perdono al Signore ed avendo fiducia nel Suo perdono, non soffermiamoci troppo sul male che abbiamo fatto, ma concentriamoci sul bene che possiamo fare.

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