Si può vincere la morte?

Un argomento sconveniente?
Ci rendiamo conto che questo è un tema un po’ curioso, addirittura qualcuno potrebbe pensare che sia sconveniente parlare di morte, ma sono sicuro che non c’è tema più importante da affrontare per chi non lo abbia già fatto seriamente prima, ed il fatto che molti possano pensare a questo tema come a qualcosa di cui non parlare è la testimonianza di quanto sia invece necessario farlo.


Ci vuole coraggio
Capisco che per affrontare una realtà che non promette nulla di buono ci voglia un certo coraggio, infatti la morte è il più grande e doloroso problema dell’umanità. La morte segna improvvisamente la fine di ogni cosa. Recide ad un tratto sentimenti, convivenze, emozioni, affetti, gioie; e per quanto uno possa aspettarsela, nessuno mai può davvero dire di essere preparato davanti a questo fatto tragico dell’esistenza umana. Un fatto che è il più certo ed universale che esista; infatti nessuno può dire che a lui non accadrà.

Probabilmente per questa prospettiva di dolore che la morte porta con se, l’uomo ha la tendenza a nascondersi rispetto a questo argomento e così si è inventato tanti modi per fuggire da questa realtà incombente senza mai affrontarla seriamente cercando di farsene una ragione, dandosi spiegazioni da quelle più scientifiche a quelle più fantasiose.

Fuggire da questa realtà però è come per un malato fuggire dalla realtà della sua malattia con le gravi conseguenze che tutti possiamo immaginare.
La morte fa davvero paura ed è per questo che dobbiamo andare oltre la paure e non possiamo permetterci il lusso di non affrontarla arrivando completamente impreparati al momento improvviso in cui la incontreremo.

Magari negli ultimi istanti di vita ci precipiteremo a cercare una qualche spiegazione e soluzione che molto probabilmente non troveremo; cadendo nelle terribili conseguenze eterne della morte. Si, perché le conseguenze della morte non terminano al seppellimento ma si estendono per l’eternità. No! Non possiamo permetterci questo errore imperdonabile.

La Bibbia una base autorevole
Tanti parlano di morte basandosi su conoscenze di vario genere da quelle scientifiche fino a quelle più approssimative del semplice sentito dire qua e là. Altri ne parlano per lo più, ipotizzando cosa sia davvero la morte e cosa comporti, basandosi su semplici opinioni personali. C’è chi la sdrammatizza, chi la minimizza, chi la normalizza dicendo che tanto fa parte della vita, ma cosa, la morte?

Non credo proprio sia parte della vita. C’è chi vede alla morte addirittura come una liberazione ed accetta con rassegnazione, inerme ed impotente, questo fatto terribile senza più cercare una ragione. Tutti questi approcci alla morte sono di fatto un modo per sfuggirvi e dichiarano in realtà la vittoria della morte su chi vi si accosta in questo modo.

Nessuno di questi atteggiamenti contrasta la morte, ma semplicemente dichiarano l’impossibilità di liberarsi di essa.
Tutti questi modi di approcciarsi alla morte partono dal fatto che non possiamo fare nulla contro di essa e offrono magre spiegazioni per far accettare quel fatto inaccettabile, non voluto e subito nostro malgrado, che è la morte.

C’è anche chi prova ad opporre una resistenza in ambito scientifico con terapie che a volte vengono proposte come veri elisir di lunga vita e perché no, magari qualcuno si illude anche di raggiungere, tra manipolazioni genetiche, clonazioni e quant’altro, anche l’immortalità. Vani tentativi destinati a fallire clamorosamente l’obbiettivo.

Come vedremo, però, esiste una possibilità offerta da Dio per vincere realmente la morte ma senza percorrere le vie stravaganti ed inutili che abbiamo appena accennato.

Noi vogliamo parlare di morte basandoci sulla Parola di Dio, la Bibbia. La Bibbia ci riporta la realtà delle cose circa l’uomo ed il suo destino, realtà che ogni cristiano ha avuto la grazia di riconoscere ed accettare, per fede, come l’unica, assoluta ed inconfutabile verità. La Bibbia parlando dell’uomo, dalla sua creazione fino all’epilogo finale dell’esistenza umana, è la base più autorevole per conoscere la verità sulla morte.

Vogliamo dunque scoprire il vero volto della morte attraverso il mezzo più autorevole e chiaro che esista: la Parola di Dio e qual’è il rimedio offerto da Dio.
L’origine della morte nella sfera umana

La prima volta che la parola morte appare nella Bibbia ci chiarisce subito cos’è: Genesi 2:16-17 E l’Eterno Iddio diede all’uomo questo comandamento: ‘Mangia pure liberamente del frutto d’ogni albero del giardino; ma del frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché, nel giorno che tu ne mangerai, per certo morrai’.

La morte quindi appare nella storia dell’uomo come una punizione, una condanna, altro che fatto naturale, a motivo della disubbidienza dei nostri progenitori al Creatore. Questo disubbidire a Dio verrà chiamato nella Bibbia: Peccato (1Giovanni 3:4 …il peccato è la violazione della legge). Peccato sostanzialmente vuol dire cessare, scadere, fallire, nel corrispondere alle aspettative di Dio per le quali siamo stati creati. Il termine peccato ha come significato quello di fallire il bersaglio. Il bersaglio era la volontà di Dio e l’uomo disubbidendo non ha centrato, ha mancato questo bersaglio, ha fallito.

Dio, il peccato, la morte
Quando pensiamo alla morte biblicamente dobbiamo indissolubilmente pensare sempre a 3 cose: Dio, il peccato e la morte . Dio è colui che ha creato e governa l’universo con lo scopo di farlo esistere nell’equilibro, nella pace e nella gioia. Il peccato, la ribellione, è l’atto con il quale l’uomo ha risposto alla volontà benefica di Dio. La morte, infine, è la conseguenza, il castigo che cade sull’uomo per aver fatto la scelta che ha fatto.

Questi 3 fatti non possono prescindere l’uno dall’altro. Separarli vuol dire perdere di vista la realtà smarrendosi in opinioni e congetture del tutto errate e pericolose (Romani 6:23 Infatti il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore).

La morte è universalmente percepita come una condanna per svariate ragioni
Possiamo dire tutto quello che ci pare rispetto alla morte ma la realtà è che la morte ha tutte le carte in regola per essere esattamente quello che la Bibbia dice essere: una condanna! Infatti, la morte possiede tutti gli elementi per essere percepita da chiunque, anche dall’ateo, come una condanna, una punizione, infatti:
1.   La morte è sempre accompagnata da paura, altro che fatto naturale;
2.   La morte è sempre causa di dolore sia per chi muore che per chi la subisce;
3.  La morte toglie dall’esistenza in modo violento e brusco senza che vi sia una possibilità di scelta; quindi viene sempre subita. Interrompe ogni attività programmata e no; interrompe ogni sentimento, ogni aspirazione, cosa c’è di naturale e vitale in tutto questo? Mi sembra tanto una condanna, una prigione!
4.  Nessun uomo vive mai nella prospettiva della morte. Un pazzo forse si, ma una persona nel pieno possesso delle sue facoltà mentali non potrebbe vivere vedendo alla morte come una prospettiva della sua esistenza.
5.  Nessuno la vuole; ed anche chi che sembra preferirla, la preferisce non perché è qualcosa di migliore ma solo perché vive un’esistenza insoddisfacente e pensa alla morte non certo come una realtà di vittoria, ma come una realtà di definitiva sconfitta accettando volontariamente di soccombere ad essa. Vede alla morte come una realtà liberatrice perché non vede altre possibilità, altre chances.

Se a questa persona anziché morire fosse offerta la possibilità di una nuova vita, serena e di pace; se fosse offerta una nuova opportunità buona per rimettersi in gioco, credete opterebbe ancora per la morte? Non credo proprio! (Non posso non fare un piccola, grande, anticipazione dicendo che questo è esattamente quello che Dio per mezzo di Gesù ha fatto per l’uomo. Gesù offre una nuova vita a tutti, e morendo sulla croce è morto per tutti ed al posto di tutti, proprio per dare, risuscitando dalla morte e quindi sconfiggendola, una nuova opportunità, una nuova chance, una nuova vita, a tutti quelli che avrebbero creduto in Lui e nella sua missione di salvezza.

Infatti la Bibbia parla di: nuova nascita, proprio per sottintendere che si tratta di qualcosa di completamente nuovo, una nuova vita libera dal peccato e dalla morte ed in una armonia completamente ristabilita con Dio il Creatore di ogni cosa (Evangelo di Giovanni capitolo 3).

La morte è dunque una condanna, ma fin dove estende il suo effetto?
Siamo abituati a pensare alla morte solo in relazione ad una sfera, quella fisica; ma in realtà la morte ha esteso il suo effetto non solo nella sfera fisica, ma anche alla sfera morale e spirituale dell’uomo. L’uomo oltre che fisicamente, è anche moralmente e spiritualmente morto (Isaia 59:1-2) .

Il Peccato ha fatto morire l’uomo spiritualmente; ha fatto morire il rapporto che Dio aveva con l’uomo. A motivo del peccato Dio non riesce più ad avere una relazione con l’uomo e l’uomo vive senza Dio e questa condizione lo priva di quanto più profondamente l’uomo è bisognevole, della pace e della serenità interiore che solo lo stare in pace ed armonia con Dio può creare.

Senza una relazione con Dio e senza la guida di Dio, l’uomo vive anche una vita moralmente morta. L’uomo per la propria vita non segue le indicazioni buone di Dio ma vive secondo le proprie leggi che come ben possiamo vedere con i nostri occhi stanno portando l’uomo all’annientamento.

L’uomo non può nulla contro la morte
Quindi la morte si estende oltre che nella sfera fisica anche in quella morale e spirituale con le conseguenze che abbiamo appena accennato…insomma l’uomo è proprio in un bel guaio e la notizia peggiore è che l’uomo da se non può fare nulla per riparare a questa situazione drammatica. E’ scritto nella Bibbia che: Dio odia la vista del peccato (Abacuc).

Immerso com’è nel suo peccato, mai l’uomo potrebbe accedere alla presenza di Colui che odia la vista del male. Così come un pezzo di carta non potrebbe resistere alla presenza del fuoco, così l’uomo sarebbe folgorato in un istante dalla purezza incontaminata della gloria di Dio. L’umanità da se non può fare nulla, non esistono opere abbastanza giuste per farli meritare il perdono di Dio e la conseguente riconciliazione con Lui.

L’uomo si illude se pensa che le sue azioni “buone” potranno mai concedergli il diritto di andare da Dio a rivendicare giustizia, perdono, riconciliazione e pace.

Una via di salvezza
La Bibbia, però, che fin qui ci ha presentato una realtà durissima di morte spirituale, morale, fisica, e di separazione da Dio, da’ ora una risposta liberatoria ed eccezionale; una risposta che solleva l’uomo dall’angoscia dell’estrema conseguenza del peccato: la morte. Questa risposta è: Gesù Cristo! Nato nel corpo da una donna, ma nello Spirito: figlio dell’Iddio Altissimo e senza peccato Matteo 4:16 il popolo che giaceva nelle tenebre ha visto una grande luce, e su coloro che giacevano nella regione e nell’ombra della morte, si è levata la luce».

Gesù è il dono che la grazia di Dio ha fatto all’uomo per la sua salvezza: Un uomo giusto per liberare degli uomini peccatori . il mio servo, il giusto, renderà giusti i molti, e si caricherà egli stesso delle loro iniquità.

Gesù è nessun’altro è il liberatore dell’uomo, il salvatore dell’umanità dal peccato Giovanni 1:29 «Ecco l’Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! . Solo Gesù ha il potere di vincere la morte, come vedremo, nessun uomo, santo bravo e giusto che sia stato, non Maria madre di Gesù, ne altri uomini religiosi ma la Bibbia ci presenta solo ed unicamente Gesù come Salvatore ed a Lui e solo a Lui l’umanità deve guardare se vuole essere liberato dal peccato e dalla morte – Atti degli apostoli 4:8-12 “…nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, che voi avete crocifisso, e che Dio ha risuscitato dai morti…In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati”.

In che modo la morte può essere sconfitta allora? Cosa ha fatto esattamente Gesù per salvare l’uomo?

Gesù è uno al posto nostro.
Perché l’uomo potesse essere liberato dalla peccato e dalla morte, si sarebbe dovuta soddisfare la giustizia di Dio, che richiedeva come pena per la ribellione, un atto di giustizia utile a questo. Per l’uomo, però, l’unico atto di giustizia utile ad espiare il peccato, era la morte eterna, cioè la separazione eterna da Dio – tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio – il salario del peccato è la morte (Epistola ai Romani), una specie di ergastolo spirituale, quindi, nessuna prospettiva di libertà.

Gesù, nella sua condizione umana, nonché di purezza, spinto dall’amore profondo che lo legava all’uomo, decise di farsi carico di tutto il peccato dell’uomo, nella sua espressione più totale, con l’intento di espiarlo, attraverso l’atto di giustizia utile della morte.

Isaia 53:3-6 Disprezzato e abbandonato dagli uomini, uomo di dolore, familiare col patire, pari a colui dinanzi al quale ciascuno si nasconde la faccia, era spregiato, e noi non ne facemmo stima alcuna. E, nondimeno, eran le nostre malattie ch’egli portava, erano i nostri dolori quelli di cui s’era caricato; e noi lo reputavamo colpito, battuto da Dio, ed umiliato!
Isaia 53:5 Ma egli è stato trafitto a motivo delle nostre trasgressioni, fiaccato a motivo delle nostre iniquità; il castigo, per cui abbiam pace, è stato su lui, e per le sue lividure noi abbiamo avuto guarigione. Noi tutti eravamo erranti come pecore, ognuno di noi seguiva la sua propria via; e l’Eterno ha fatto cader su lui l’iniquità di noi tutti.

Così, per liberare me, te, e tutti gli uomini, dal peccato e dalle conseguenze di esso: la morte, Gesù morì al posto nostro sulla croce. Le sue sofferenze inenarrabili, sia fisiche che spirituali, erano per dare a me ed a te una nuova chance, una nuova possibilità di vivere nell’unico modo giusto, quello che vede Creatore e creatura camminare assieme in pace ed armonia. Ha pagato Gesù per noi.

Il sacrificio di Gesù fu perfetto e Dio reputò abbondante il sacrificio d’amore di un giusto, per espiare il peccato di tutti gli ingiusti. Romani 5:18 – Come dunque con un sol peccato la condanna si è estesa a tutti gli uomini, così, con un solo atto di giustizia la giustificazione che dà vita s’è estesa a tutti gli uomini… Romani 5:21 affinché, come il peccato regnò nella morte, così anche la grazia regni, mediante la giustizia, a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore.

La morte è vinta!
Gesù caricato dei nostri peccati accetto di morire e morì; ma a motivo della sua innocenza la morte non poté trattenerlo (libro degli Atti apostolici) ne Dio avrebbe permesso, nella sua giustizia, che un innocente morisse; così, Gesù mori per i nostri peccati, ma risuscitò per la sua innocenza. La morte è distrutta! Sconfitta e privata della sua forza ora la morte non getta più spavento tra gli uomini, perché il peccato che dava all’uomo un eredità di morte è stato, una volta e per sempre, CANCELLATO dalla resurrezione di Gesù.
1^ Corinzi 15:55 – La morte è stata sommersa nella vittoria; o morte dov’è il tuo dardo… ringraziato sia Dio che ci dà la vittoria per mezzo del Signor nostro Gesù Cristo.
2Timoteo 1:9-10 – il quale ci ha salvati e ci ha rivolto una santa chiamata, non secondo le nostre opere, ma secondo il proprio proponimento e la grazia che ci è stata fatta in Cristo Gesù avanti i secoli, ma che è stata ora manifestata coll’apparizione del Salvator nostro Cristo Gesù, il quale ha distrutto la morte e ha prodotto in luce la vita e l’immortalità mediante l’Evangelo,
Un offerta a cui non si può dire di no!

Adesso, Gesù risorto, offre la stessa vittoria, la stessa liberazione, a quanti desiderano tornare a Dio. Chi crede con il cuore che Gesù è il figlio di Dio che è venuto a salvare noi peccatori condannati a morte, riconosce il proprio peccato confessandolo a Dio; oggi stesso vincerà la morte e risorgerà con Cristo in vista di una nuova vita che inizia su questa terra per inoltrarsi nell’eternità, nella vera pace che solo alla presenza di Dio possiamo trovare.

Credere in Gesù vuol dire dare credito alla Sua persona ed a quello che ha fatto. Dimostriamo di dare veramente credito a Gesù il momento in cui scegliamo, una volta e per sempre, di affidare la nostra vita nelle Sue mani orientandola verso i suoi insegnamenti.

Chi Crede in Gesù è liberato dalla condanna definitiva della morte.
Giovanni 5:24 In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita.
Giovanni 5:25 In verità, in verità vi dico: l’ora viene, anzi è già venuta, che i morti udranno la voce del Figlio di Dio; e quelli che l’avranno udita, vivranno.
Chi crede risorgerà per vivere eternamente con Dio
1Corinzi 6:14 Ora Dio, come ha risuscitato il Signore, così risusciterà anche noi con la sua potenza.
1Tessalonicesi 4:14 Infatti, se crediamo che Gesù è morto ed è risuscitato, crediamo pure che Dio condurrà con lui, per mezzo di Gesù, quelli che si sono addormentati.

In Conclusione la parola di Dio ci comunica alcuni fatti straordinari rispetto alla morte:
– La Morte non è l’ultimo atto dell’esistenza umana.
– La morte non è un fatto da accettare passivamente.
– La Parola di Dio ci presenta una verità sconvolgente, e cioè, che la morte si può vincere!
– Possiamo opporre alla morte una resistenza vittoriosa, non da soli, ma nascosti in Gesù.
– Con Cristo la morte non ha più nessuna autorità .
– Con Cristo la morte ha perso la sua forza e non fa più paura.
– Tutti possono entrare in questa vittoria in Cristo. Che grande meravigliosa realtà!!!
Giovanni 3:16 Poiché Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque (anche tu) crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.

Non affrontare la morte è davvero un atto autolesionistico. Le forze del male, con a capo Satana, sono alacremente al lavoro nel mondo per distrarre, con le motivazioni fra le più disparate, gli uomini dal problema della morte. L’intento di Satana è di infliggere a Dio ed alle Sue amate creature, gli uomini, un grave colpo, trascinando con se, all’inferno, proprio tutti quelli che hanno scelto di sfuggire dal problema morte. La morte compirà tutto il suo sporco lavoro solo se noi non lo interromperemo, rivolgendoci e rifugiandoci in Gesù Cristo, Colui che ha vinto per noi la morte.
E tu, cosa farai? 
Gesù ci lascia parole di una consolazione immensa dicendo:
“chiunque crede non viene in giudizio ed è passato dalla morte alla vita”.
“Chi crede in me anche se muore vivrà”.
“E chiunque vive e crede in me, non morrà mai in eterno. Credi tu questo?” Gv 11:26

Ecco che a questo punto del nostro discorrere su questo argomento, quest’ultima domanda di Gesù trascina tutti noi, anche te che leggi, a dare a Gesù una risposta strettamente personale: credi tu questo? Non quello che dice la tua religione o il tuo movimento cristiano o i tuoi amici, ma tu, solo tu, credi in quello che Gesù ha fatto per te!

Quella vita nella gioia, nella pace, nell’amore, nella serenità e nella più vasta espressione di tutta la sua essenza, che l’umanità cerca illusoriamente di realizzare esiste e si può ottenere, percorrendo però una via completamente differente da quella che l’uomo si ostina a percorrere.

Non si mai visto che per curarci dal raffreddore facciamo la terapia per i reumatismi. L’uomo, infatti, vuole curarsi con la terapia sbagliata. Se è il peccato la causa di tutti i mali del mondo è chiaro che la cura deve vedere prima d’ogni cosa, la sconfitta del peccato.

Oggi Gesù ti chiede, che ne vuoi fare del suo amore per te; ti chiede di credere in lui; ti chiede di seguirlo, qual è la tua risposta? Gesù ha promesso la sua presenza stabile in quanti avrebbero risposto positivamente alla sua chiamata.

Per mezzo dello Spirito Santo lui ha promesso di abitare in ogni credente per guidarlo ed aiutarlo ogni giorno della sua vita in vista della eterna gloria che ha preparato per i figli di Dio.

Se non credi Dio non ti obbliga
Dio non vuole imporre la sua salvezza a nessuno; così come non impose ad Adamo di ubbidire ai suoi consigli. Dio ha voluto l’uomo libero, e rispetta i suoi desideri; ma questo vuol dire anche, che se l’uomo non DECIDERA’ di seguire Cristo perché NON CREDERA’ alla sua opera di salvezza, rimarrà con tutti i suoi peccati da scontare, e come se Gesù non fosse mai venuto, dovrà rendere conto personalmente di ogni singolo peccato ed accettarne le tragiche conseguenze. Perché percorrere questa strada?

Gesù ci da’ riposo!
Venite a me, voi tutti che siete travagliati ed aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo ed imparate da me, perche io son mansueto ed umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; Matteo 11:28-29

Accetta, oggi, l’offerta di vita che Gesù ti pone davanti!

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